Probabilmente ti è successo più di una volta: vai a letto stanco, sperando di dormire sonni tranquilli, ma verso le 2 di notte apri gli occhi contro la tua volontà. La prima reazione è solitamente quella di dare la colpa al bicchiere d’acqua bevuto prima di andare a letto, ma la verità è molto più complessa.
Il corpo umano funziona come un sistema delicato, influenzato dalla gravità, dalla temperatura e persino dalla posizione in cui si dorme. Comprendere questi fattori può fare la differenza tra notti interrotte e un sonno veramente ristoratore.
Secondo gli specialisti del sonno, la vescica non è sempre la principale responsabile. Ciò che sta realmente accadendo è uno squilibrio nel modo in cui il corpo gestisce i liquidi e regola la temperatura durante la notte.
Durante il giorno, la gravità provoca l’accumulo di liquidi nelle gambe e nelle caviglie. Quando ci si sdraia, questo eccesso di liquidi viene ridistribuito nel flusso sanguigno, costringendo i reni a lavorare di più e creando lo stimolo a urinare.
Inoltre, i cambiamenti della temperatura corporea possono disturbare il sonno profondo, rendendoci più sensibili a qualsiasi segnale interno, anche quando la vescica non è completamente piena.
Infine, lo stress e gli squilibri ormonali durante le prime ore del mattino attivano il sistema nervoso, svegliandoci senza una ragione apparente.
Il ruolo della posizione durante il sonno
La posizione in cui si dorme può essere fondamentale. Dormire sulla schiena favorisce la ridistribuzione dei liquidi verso il centro del corpo, aumentando l’attività renale. Al contrario, dormire su un fianco, soprattutto sul lato sinistro, allevia la pressione sulla vescica e migliora la circolazione.
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